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    Dove le colline parlano di vino,
    storia e bellezza

    Adagiata ai piedi del Monte Quarin, Cormòns è un susseguirsi di colline e vigneti che, in ogni stagione,
    accolgono i visitatori con una bellezza quasi pittorica.
    Percorsi ciclabili tra le vigne, passeggiate nei boschi, cammini di meditazione, un centro storico animato, ristoranti tradizionali e molto altro attendono il viaggiatore in questa gemma del Collio.

    Nel cuore del borgo antico

    Passeggiate tra storia, piazze e palazzi eleganti

     

    Piazza XXIV Maggio – Il salotto della città

    È stata fin da sempre il punto nevralgico ed il centro della vita cittadina del paese. Le prime notizie della piazza si hanno già dal 1255, quando vi fu edificata la dimora del Conte di Gorizia.

    Agli inizi del 1900, dopo un incendio, il Comune iniziò dei lavori di ampliamento di Palazzo Locatelli e costruì l’edificio che è oggi l’Enoteca Provinciale. All’epoca la piazza era sede di uno dei più importanti mercati di ortofrutticoli dell’isontino, dal quale la frutta delle colline del Collio partiva per essere poi venduta nelle grandi capitali europee dei tempi.
    Negli anni Ottanta l’architetto Boris Podrecca, grande nome nel panorama urbanistico europeo, fu incaricato di rinnovare la piazza – i lavori terminarono nel 1990 e, fra le altre cose, omaggiano anche lo scultore cormonese Alfonso Canciani con l’inserimento di una splendida fontana in marmo rosso adornata dalla sua opera “Il Lanciasassi”, rivolta verso il campanile del Duomo di Sant’Adalberto.

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    Palazzo Locatelli

    Elegante residenza settecentesca in stile palladiano, Palazzo Locatelli ospita gli uffici comunali, l’Enoteca Provinciale e il Museo Civico del Territorio.

    L’edificio prende il nome dalla famiglia Locatelli di Bergamo, che lo costruì e vi risiedette dalla metà del XVIII secolo e il cui stemma è ben evidente sul portale d’ingresso attraversando il quale si accede ad un piccolo ma delizioso giardino all’italiana, che si apre poi sulla Sala Civica Comunale e sul Museo Civico del Territorio.
    Il Museo, dedicato ad Alessandro Pesaola, accoglie al suo interno opere di Alfonso Canciani in esposizione fissa, fra le quali diverse statue e busti ed uno splendido Monumento a Dante, mentre altre esposizioni temporanee di varia natura vengono allestite durante l’anno.

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    Le Cente

    Cormòns è un caso pressoché unico: all’interno dell’abitato sono infatti presenti più cente, un indicatore della notevole consistenza demografica della cittadina già in epoca antica.

    I recinti difensivi prendevano il nome della chiesta che si trovava al loro interno; riscontrabili da documenti ufficiali fin dagli inizi del Trecento, i resti delle cente sono tutt’ora visibili a tratti in alcune zone della cittadina. Vi erano la centa di Sant’Adalberto, la chiesa principale situata nel centro storico, e, in aree più periferiche, la centa di San Giovanni e quella di Santa Maria.
    È probabile che la costruzione di questi ripari risalga alla seconda metà del Duecento, periodo in cui si acuirono le tensioni tra il patriarca di Aquileia e i conti di Gorizia, e Cormòns si trovò in una zona contesa da entrambe le fazioni.

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    Chiese e Monumenti

    Duomo di Sant’Adalberto

    Il Duomo di Cormòns, dedicato a Sant’Adalberto, è la chiesa principale della città. Il campanile di questo maestoso ed elegante edificio è il secondo più alto tra tutte le chiese dell’Arcidiocesi di Gorizia, dopo quello di Aquileia.

    Esisteva già una chiesa dedicata a Sant’Adalberto nel cuore della cittadina, e se ne hanno testimonianze fin dal 1289: la costruzione del Duomo come oggi lo conosciamo, invece, iniziò nel 1756, inglobando la vecchia struttura e con la parziale demolizione della centa che la circondava; i lavori si conclusero appena nel 1822, quando il Duomo fu consacrato dall’arcivescovo Giuseppe Walland.
    All’interno si trovano importanti opere d’arte risalenti al Cinquecento, mentre nei sotterranei vi sono venti celle funerarie contenenti i resti di sepolture del XVII secolo. Alcuni dei corpi sepolti hanno subito un processo di mummificazione naturale, simile a quello delle mummie di Venzone.
    La facciata del Duomo fu completata nel 1896 per celebrare i novecento anni del martirio di Sant’Adalberto. In questa occasione furono collocati il rosone, opera dell’artigiano cormonese Maghet, e tre statue in marmo di Carrara, realizzate dallo scultore Girolamo Fiaschi. Le statue rappresentano la Madonna, Sant’Adalberto (patrono della parrocchia) e San Filippo Neri (patrono del comune di Cormòns).
    Nella vicina Cjase da Plêf Antighe, la Casa dell’Antica Pieve, è presente una raccolta di arte sacra: documenti, cimeli e altre opere di varia natura.

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    San Leopoldo

    La chiesa di San Leopoldo, in piazzale Marconi, è un edificio risalente all’epoca barocca, completato nel 1716. Originariamente dedicata ai santi Domenico e Leopoldo, la chiesa faceva parte di un complesso architettonico insieme al convento, occupato dai frati domenicani.

    Durante il periodo napoleonico, nel 1805, il complesso fu confiscato e nel 1849 passò alla comunità di Cormòns, cui appartiene ancora oggi.
    All’interno della chiesa si trovano quattro cappelle laterali dedicate a San Giuseppe, San Francesco, Sant’Antonio e alla Vergine Maria. Molto bello il coro, risalente a inizio Settecento, decorato con stalli di legno intagliati e intarsiati.
    Nascosta nel cuore della cittadina, San Leopoldo continua a essere un importante luogo di culto e un patrimonio storico-artistico per la comunità di Cormòns.

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    Chiesa della Subida

    La Chiesa del Cristo della Subida, situata sulla strada che da Cormòns sale verso Medana, è un luogo di quiete immerso in un contesto naturale di grande fascino.

    La sua costruzione è legata a un evento miracoloso avvenuto il 23 luglio 1597: secondo la tradizione popolare, un contadino notò che i suoi buoi si inginocchiarono davanti a un crocifisso collocato su un capitello lungo la strada, dal quale iniziarono a sgorgare gocce di sudore. Questo evento, considerato miracoloso, attirò l’attenzione dell’arcidiacono, che effettuò un sopralluogo e stilò una relazione inviata al patriarca di Aquileia.
    Nonostante il desiderio del popolo di mantenere il crocifisso sul luogo del miracolo, esso fu trasferito nel Duomo di Sant’Adalberto. Tuttavia, la comunità continuò a pregare e a recarsi in quel luogo, e il 26 agosto 1597 fu posta la prima pietra della Chiesa della Subida.
    La chiesa fu realizzata grazie al contributo di tutta la comunità cormonese, nobili e popolo insieme, ed era inizialmente chiamata Madonna della Subida, come riportato in documenti storici. Oggi è conosciuta anche come Chiesa del Crocifisso o Chiesa del Cristo della Subida.
    Nella sua suggestiva posizione su uno sperone roccioso immerso nel bosco, la Chiesa della Subida rimane un luogo di culto importante ancora oggi, soprattutto per la Comunità Slovena che qui celebra i momenti e le festività più importanti durante l’anno.

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    Giassicco e Santo Stefano

    Il borgo di Giassico, documentato per la prima volta nel 1329 come Yasicho, è una frazione di Cormòns che ha conservato intatto il suo aspetto rurale e medievale. Il borgo abbraccia una piazza principale rimasta invariata dall’Ottocento, circondata da piccole case di pietra e viottoli rivestiti di ciottoli, conferendo a Giassico un fascino d’altri tempi.

    Al centro del borgo si trova la chiesa di Santo Stefano Protomartire, che risale nel suo aspetto attuale al XV secolo, ma di impianto probabilmente già altomedievale. Nella seconda metà del XIX secolo fu aggiunta la sacrestia, e nel 1885 l’attuale campanile sostituì quello originario a vela.
    All’interno non mancano vari elementi interessanti: la fonte battesimale e un’acquasantiera del Cinquecento, una lapide sepolcrale del XVII secolo e una pala d’altare del 1638 del pittore udinese Fulvio Griffoni, raffigurante la Vergine con il Bambino e i santi Stefano, Carlo e Francesco.
    Giassico è anche noto per la Festa dei Popoli della Mitteleuropa, una manifestazione annuale che celebra il genetliaco di Francesco Giuseppe I, riunendo i popoli dell’ex Impero Asburgico con spettacoli in costume, musica e buon vino. Il borgo ospita inoltre il Palazzo Di Manzano, una perla dell’architettura rurale friulana, dove nacque Francesco di Manzano, autore degli “Annali del Friuli”.
    Esplorare questo delizioso borgo è come immergersi in un viaggio a ritroso nel tempo, tra storia, arte e tradizioni culturali.

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    Statua di Massimiliano I

    La statua di Massimiliano I d’Asburgo si trova nella bellissima Piazza Libertà, ed è un simbolo storico significativo per la cittadina e la sua eredità mitteleuropea. Quest’opera, realizzata dallo scultore viennese Edmund Hofmann, è stata eretta per celebrare i 400 anni di appartenenza della Contea di Gorizia all’Impero asburgico e inaugurata solennemente il 14 giugno 1903. Tuttavia, la sua storia è stata segnata da numerose vicissitudini.

    La decisione di dedicare un monumento a Massimiliano I non fu priva di controversie, nonostante la scelta fosse motivata dal legame tra l’imperatore e Cormòns: nel 1518, infatti, egli esentò i cormonesi dalle tasse per compensarli dei danni patiti durante le lunghe guerre, confermando le forme di autonomia concesse con gli statuti del 1480. Questo editto, firmato ad Augusta l’11 febbraio 1518, è tuttora conservato nel municipio di Cormòns.
    Con l’insediamento delle autorità italiane alla fine della Prima guerra mondiale, la statua fu rimossa nel 1919 e abbandonata nel cortile dell’ospedale. Nel 1926, una fotografia mostra la statua riversa a terra, con il generale Luigi Cadorna tra le persone circostanti. Successivamente, nel 1936, la statua fu ceduta alla Provincia, evitando così la sua fusione per scopi bellici, e fu poi fu trasferita a Gorizia. La restituzione della statua a Cormòns avvenne solo nel 1981, dopo anni di richieste e iter burocratici: da allora, il monumento a Massimiliano I si erge maestoso in Piazza Libertà, davanti al santuario di Rosa Mistica, con una targa sul basamento che riporta la sua storia in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco e sloveno).

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    Passeggiate e Sentieri

    Alla scoperta di una natura generosa e incantata

    Monte Quarin – Il balcone sul Collio

    Il Monte Quarin, con i suoi 274m di altitudine, è una meta popolare per escursioni e picnic grazie ai suoi sentieri panoramici e alla splendida vista su vigneti e uliveti.

    Si può raggiungere a piedi, in bicicletta, in moto o in auto, e poco sotto la sommità c’è anche una piazzola camper dalla quale si allunga una scalinata che porta alla Chiesa della Beata Vergine del Soccorso, anche nota come Sant’Anna: una piccola ma affascinante chiesa costruita nella prima metà del Seicento dal barone Luca Del Mestri.

    Fin dall’antichità, sul monte sorgeva un castelliere che serviva come punto di ricovero per gli abitanti dei paesi di pianura e come punto di controllo e segnalazione; il suo castello fu probabilmente costruito intorno al VI secolo dai Longobardi per difendersi dagli Avari. Successivamente passò sotto il controllo del Patriarcato di Aquileia e, nel 1286, alla Contea di Gorizia. Nel 1500, il castello ed i territori di Cormòns passarono a Massimiliano I d’Asburgo come lascito ereditario.
    Oggi rimangono solo pochi resti della struttura originale: parte di un torrione circolare, il fossato difensivo, alcuni tratti della cinta muraria ed il corpo di guardia). Le rovine del castello sono immerse in un ampio parco dedicato alla famiglia nobiliare degli Ungrispach, fra tavoli da picnic e vigneti che spaziano tra Italia e Slovenia componendo un unico, bellissimo panorama.

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    Sentiero delle Vigne Alte

    Il Sentiero delle Vigne Alte è uno dei percorsi escursionistici più celebri del Collio, un vero gioiello naturalistico che collega il Castello di Spessa alla località Subida. Questo itinerario, che si snoda tra vigneti, boschi freschi e ombreggiati, e colline panoramiche, offre viste spettacolari sulla pianura da un lato e sulla Slovenia dall’altro.

    Il percorso attraversa i vigneti di alcune delle aziende vitivinicole più interessanti del Collio e si distingue per la presenza di numerosi punti panoramici e varianti che conducono a destinazioni imperdibili come la piana del Preval, i vigneti di Pradis e la chiesetta della Subida.
    Il sentiero è fruibile da escursionisti a piedi, in mountain bike e anche a cavallo. È ideale per passeggiate con gli amici a quattro zampe e percorribile anche con auto elettriche dalla Subida al Castello di Spessa. Il percorso è ben segnalato con cartelli in legno di colore rosso recanti la scritta “Vigne Alte”.
    Tra le diverse località di partenza ci sono Spessa di Capriva del Friuli, Pradis di Cormons e la Località Subida di Cormons. Il percorso alterna strade sterrate, sentieri nel bosco e brevi tratti asfaltati poco trafficati, collegandosi anche al Geosito del Collio di Località Russiz Superiore e, in alcuni tratti, coincidere con l’Alpe Adria Trail.
    Durante l’escursione, si possono ammirare cipressi, uliveti, ciliegi, e splendidi fiori stagionali come crocus, primule, viole e bucaneve. Inoltre, non mancano ville, castelli e “finestre panoramiche” che permettono di immergersi nel cuore del Collio, una terra non solo di grandi vini ma molto di più.
    Per chi desidera un’avventura semplice e piacevole, il Sentiero delle Vigne Alte è un’ottima scelta, offrendo un’esperienza immersiva nella natura e nel paesaggio vitivinicolo unico del Collio.

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    Bosco di Plessiva – Un abbraccio verde per ogni età

    Il Bosco di Plessiva, situato tra i comuni di Cormòns e Dolegna del Collio, è un Parco Naturale che si estende su un’altitudine compresa tra i 25 m e i 130 m. Questo parco copre una superficie di circa 33 ettari e dal 1968 è di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia.

    Il bosco è caratterizzato da una ricca varietà di alberi, tra cui querce, robinie ad alto fusto e alberi di castagno. Durante la Seconda guerra mondiale, la foresta ospitò un deposito di munizioni dell’esercito italiano, e oggi sono ancora visibili i resti di costruzioni militari, come una polveriera abbandonata e inghiottita dalla boscaglia.

    Il Bosco di Plessiva è facilmente accessibile dai suoi due ingressi principali: uno situato a ovest, lungo la strada proveniente dai paesi di Ruttars e Brazzano, e l’altro a sud-ovest del borgo di Plessiva, raggiungibile da Cormòns. Entrambi gli ingressi sono dotati di piazzole in ghiaia dove è possibile parcheggiare auto, camper e moto. Il parco è aperto tutto l’anno, ma il momento migliore per visitarlo è l’autunno, quando le foglie assumono le tonalità calde e vivaci tipiche della stagione.
    All’interno del parco sono presenti numerosi servizi, tra cui un centro visite, cartelli didattici che illustrano la flora e la fauna del bosco, servizi igienici, aree giochi per bambini, percorsi ginnici con attrezzi per l’educazione motoria, aree pic-nic e zone attrezzate per la griglia. Inoltre, vi sono campi da gioco per calcetto, tennis e altre attività sportive.

    Il Bosco di Plessiva offre diverse opzioni di sentieri:

    • Sentiero ad anello piccolo: Parte dal centro visite (ingresso n°2) e attraversa un’area ricca di robinie, roveri e castagni, offrendo uno splendido panorama collinare.
    • Sentiero ad anello grande: Una prosecuzione del sentiero piccolo, copre la rimanente porzione di bosco e lambisce il limite settentrionale del parco, immerso in un’oasi di pace e tranquillità.
    • Percorso Vita: Collega i due ingressi e si sviluppa lungo i limiti orientali e meridionali del parco, attraversando vigneti e radure di prato stabile.
    • Alpe Adria Trail: Un percorso escursionistico che collega Carinzia, Slovenia e Friuli Venezia Giulia. La 31ª tappa attraversa il Bosco di Plessiva, dal villaggio di Šmartno nel Brda a Cormòns.

    La flora del Bosco di Plessiva include una ricca varietà di piante, come bucaneve, croco, primula gialla, violette, polmonaria, elleborina… La fauna è altrettanto variegata, con mammiferi come cinghiali, caprioli, volpi, tassi e scoiattoli, e uccelli tra cui poiane, sparvieri, gufi, pettirossi, picchi, usignoli… Non mancano inoltre altri ospiti, come i ramarri, le salamandre, le raganelle e i rospi smeraldini.
    Il Bosco di Plessiva è una delle passeggiate più suggestive da fare nei dintorni di Cormòns: un’esperienza immersiva nella natura, perfetta per famiglie, amici, appassionati di camminate e di uscite in mountain bike.

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    Le finestre sul Collio – Dove il confine è solo bellezza

    Le Finestre sul Collio sono casette panoramiche nate grazie al progetto Collio Brda Welcome, frutto della collaborazione tra le regioni del Collio italiano e del Brda sloveno. Queste strutture sono state create per accogliere i turisti e permettere loro di ammirare le bellezze di questo magnifico territorio.

    Il Collio, una regione geografica di 150 km² divisa politicamente tra Italia e Slovenia dopo la Seconda Guerra Mondiale, è un’area omogenea con tradizioni e costumi simili. Le vigne che decorano il paesaggio fino all’orizzonte rappresentano il duro lavoro e la passione per il vino tramandata di generazione in generazione. Le Finestre sul Collio offrono ai visitatori l’opportunità di esplorare questo affascinante territorio, ammirando boschi rigogliosi, alberi da frutta, affascinanti rocche secolari e splendidi vigneti.
    Pedalando o camminando in queste zone, potrete imbattervi nella segnaletica dell’Alpe Adria Trail, un sentiero di trekking che collega Carinzia, Slovenia e Friuli-Venezia Giulia in 43 tappe e circa 750 km, dalla Großglockner fino a Muggia. La 31ª tappa dell’Alpe Adria Trail passa proprio attraverso il Collio, offrendovi un’esperienza immersiva nei panorami mozzafiato e nella storia vinicola della regione.
    Il progetto Collio Brda Welcome è stato reso possibile grazie a una rete di partner territoriali che hanno installato queste postazioni panoramiche per permettere ai visitatori di godere delle meraviglie paesaggistiche tra Italia e Slovenia. Alcuni di questi partner ospitano fisicamente una finestra, mentre altri fungono da finestre virtuali sul territorio, grazie ai loro prodotti e alla passione e professionalità che ne anima il lavoro.
    Così, seguendo strade e itinerari battuti o creando nuovi percorsi alla scoperta delle Finestre sul CollioBrda, potrete affacciarvi su un panorama indimenticabile e respirare a pieni polmoni l’aria frizzante di questo territorio, immergendovi nel suo ricco patrimonio storico e culturale.

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